giovedì 10 maggio 2012

Guardare a Tricesimo per capire Tarcento



Dopo le elezioni a Tricesimo e visto come si sono svolte, possiamo capire molto meglio ciò che è accaduto un anno fa a Tarcento nell'ambito della coalizione del centro-sinistra.



In poche parole questo è quello che successo in entrambi i comuni: il consigliere regionale Baiutti ha lavorato in modo da mettere i suoi uomini, figli della diaspora socialista, nei comuni dove poteva esercitare la sua influenza.



Non capivo, durante il periodo elettorale del 2011, perchè c'era continuamente il richiamo di questo nome, il bloccarsi sulle decisioni per parlarvici prima, avere la sua presenza a qualche comizio elettorale.



Dopo il disastro di Tricesimo (del quale dobbiamo imputare la colpa proprio a Baiutti) si capisce che anche a Tarcento si sia rischiata la debacle e che solo la lungimiranza di Walter Tomada, di una parte del PD e anche nostra (scusate la modestia) ha consentito che non vi fosse una spaccatura. Tutti gli altri hanno partecipato per interessi personali e non di unità.



Nonostante tutto Tomada ha dovuto pagare dazio e noi, per quanto ci riguarda abbiamo dovuto seguire una linea difficile ma con l'obiettivo di mantenere l'unione del tavolo, proprio memori della strada tracciata dallo stesso Tomada anche se si sono dovute accettare situazioni al limite del ridicolo da un lato e di offesa dall'altro. Per fortuna il tempo sarà galantuomo e alcune traccie sono ancora presenti su internet come monito (vedi unitipertarcento.blogspot.com) ed altre sono passate per le caselle e-mail dei candidati della coalizione.



Col senno di poi, la scelta ha pagato, perchè fatte le somme dei voti, la spaccatura in seno al centro sinistra Morenico, ha soltanto fatto vincere una destra stanca con le stesse percentuali che ha raccolto l'anno scorso a Tarcento. Chissà se qualcuno presenterà mai il conto a Baiutti del disastro combinato e a questo punto bisogna guardare in casa PD se ci sarà la forza di far regolarizzare una situazione insostenibile che fa rimanere indietro il Friuli in termini di alleanze e di ricambio dirigenziale, dove si sconta anche il fatto che in questa regione c'è ancora troppo tradizionalismo e paura per il futuro.



Ora rimane da capire qual'è il disegno dietro a tutto ciò o meglio, chi c'è dietro Baiutti, qualcuno parla di Saro, ma io non posso confermare visto che mi tengo ben fuori dai salotti “buoni” di destra e di sinistra e non ho nemmeno intenzione di entrarvici.



Come ultima considerazione ricordo che quando Cossa latrava ai quattro venti la sua NON appartenenza politica, ci lasciava intravvedere il collare e la catena alla quale era legato; ora invece al diradarsi delle nebbie strategiche intravvediamo finalmente anche la faccia del padrone e le sue intenzioni.



Andrea Meneghetti

5 commenti:

  1. Caro Andrea, io non sono figlio della diaspora socialista, sono figlio di mio padre e mia madre, persone non benestanti che si sono fatti il culo tutta la vita e che mi hanno permesso di studiare. La mia vita me la sono fatta da solo senza nessun aiuto e nessuna tessera. Il mio lavoro me lo sono trovato da solo e la mia posizione me la sono guadagnata con il lavoro. Altri pontificano ma......
    Ho sempre dato tutto il mio tempo libero per la collettività operando in numerose associazioni, ma tu non lo puoi sapere perchè non vivi il paese come dovresti. Tu, come altri, vivete in un modo astratto fatto di molte parole e pochi fatti, bisogna vivere in mezzo alla gente per capire la realtà in cui si vive.
    Non so di che lungimiranza parli visto che chi non ha accettato le decisoni della maggioranza si è chiamato fuori, sta di fatto che il sottoscritto, a sorpresa, ha sconfitto un sindaco uscente sostenuto dal centrodestra unito (mai successo a Tarcento) e ciò mi sembra dimostrare che le scelte fatte sono state vincenti, fino a prova contraria.
    Comunque dopo aver letto le tue parole, soprattutto quelle dell'ultimo capoverso, ti chiedo il piacere di non rivolgermi più la parola perchè con certe persone, che ritengono di avere sempre la verità in tasca, è meglio non perdere tempo e dedicarsi ad altro.

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  2. Caro Celio, è la tipica affermazione di chi porta via la palla e dice "io non gioco più!".

    Nel tuo scritto ci sono tutta una serie di sciocchezze che tra l'altro dimostrano che non hai ancora capito chi sono, come vivo e cosa penso, ma soprattutto non hai capito il senso del post.

    Non mi metterò a ribattere su ogni punto perchè è fuori luogo e non mi interessa. Dico soltanto che uno che per guadagnarsi da vivere, la mattina va a mettere giù irrigazioni nei campi a Mereto di Tomba, il pomeriggio fa ripetizioni alla Cepu e la sera traduce il suo libro in inglese qualcosa della vita conosce. Certo sono magari un pò naif, ma il fatto che non mi sia messo a fare una vita "inquadrata" come la tua, non significa che non sappia come gira il mondo ma soprattutto che non riesca a capire quando veniamo presi per il culo. A questo proposito, visto che anche io ho studiato, viaggiato, sudato, sbagliato, sofferto, ho il coraggio di alzare la testa e dire quello che penso ed è forse quello che più brucia a te e a tanti altri. Non ci si aspetta che una persona umile e non arrivista difenda la sua libertà, soprattutto di pensiero. E' quindi una lesa maestà forse quella che più da fastidio.

    Poi se consideri una eventuale discussione con me una perdita di tempo, io non ci posso fare proprio niente e non so davvero chi ci perda di più.

    Andrea Meneghetti

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  3. Penso comunque che un sindaco non dovrebbe lasciarsi andare in questo modo ed in ogni caso rimane anche il sindaco al quale io dovrei riferirmi. Come potrei con questi presupposti?

    L'immaturità oltre una cravatta e l'arroganza oltre la finta amichevolezza.

    Andrea Meneghetti

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    1. Come dovrei trattare una persona che mi considera un cane? Chi ha parlato di latrare e di catene al collo?

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  4. La mia metafora è stata di tipo politico, dovresti essere in grado di sopportarla e comunque io il termine "cane" non l'ho mai usato.
    Ogni modo, il verbo "latrare" che significa letteralmente "l'abbaiare rabbioso del cane" (Garzanti), mi pare si adatti perfettamente anche a questa situazione: mi hai abbaiato rabbiosamente contro.
    Più volte in passato, quando si era solo fatto intravvedere o supporre una tua "non autonomia" politica, hai risposto scompostamente; ora secondo me si chiude il quadro che non mi era chiaro all'inizio e lo faccio sapere anche agli altri.
    Ma non solo questo, altre volte hai cercato di colpirmi sul mio modo di vivere e di vedere le cose, si vede che il tuo metodo è questo, ma con me attacca poco anche se risulta essere estremamente offensivo nei confronti di chi si guadagna il pane umilmente (anche più di me) e che non ha le forze economiche ed intellettive per partecipare al dibattito politico.
    E spero infine che questo tuo attacco alla mia persona non sia un modo per distogliere dalla vera questione del post da me pubblicato: il ruolo del consigliere regionale Baiutti.
    O forse sarebbe meglio chiederlo a Cum? Visto che è lui che dopo tutta la manfrina che avete fatto è riuscito nel compito/obiettivo che aveva: piazzarti come candidato sindaco.

    Andrea Meneghetti

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